Iaido, l'arte del samurai

Lo Iaido e' considerato da molti l'essenza moderna del Budo. Equilibrato nei suoi movimenti, semplice nella sua eleganza, lo Iaido e' pervaso da una serie di relazioni profonde: un respiro, un taglio, una vittoria. Lo Iaido incorpora in se il minimalismo estetico giapponese, dove ogni movimento e' marcato dalla profondita' spirituale derivante da centinaia di anni di studio nel massimo rispetto della vita e della morte. Oggi lo iaido e' una via aperta a tutto il mondo, che porta all'amicizia, al rispetto e all'onesta'.

mercoledì 10 luglio 2013

Delle mani, della spada e del sudore

TE NO UCHI, che significa più o meno come chiudere la mano, ha un valore fondamentale nello iaido.
Tecnicamente è il più importante.
Spiritualmente è il più importante.

Tecnicamente è fondamentale perchè la spada è un'arma di precisione, di estrema precisione. E va tenuta in modo non casuale, ma assolutamente determinato. La mano lavora sulla spada in modo continuo, ha punti esatti di contatto che si devono prendere e lasciare in continuazione. Senza sbagliare.
Non fare questo esercizio vuol dire non fare iaido!

Se non conosci Te No Uchi non tagli, se non lo conosci non tieni veramente in mano la spada, e con le mani completamente bagnate, con il sudore che ti scorre dai polsi verso il palmo, se non sai farlo, semplicemente perdi la spada (o la usi al 10% del suo potenziale).
E ancora, se non lo sai mettere in pratica, 3 ore di allenamento a 35 gradi diventano un tormento infinito e, soprattutto, inutile.

Come qualsiasi strumento di precisione, la spada va impugnata con maestria.

E poi c'è lo spirito.
Fiumi di inchiostro, torrenti impetuosi di filosofi marziali a riempire inutili e ignobili pagine di cazzate.
La spada parte del nostro corpo, del nostro spirito e via "mal" dicendo, quando non sanno nemmeno tenere in mano una spada, quando li senti prendere asugi 2 volte su 10.
Cosa si deve pensare allora, che si sono connessi allo spirito sbagliato? O uno a caso?

C'è un Kata che oramai faccio discretamente, il Maestro me lo sta insegnando nei dettagli da anni, e ancora oggi, pur con tutti i movimenti, con la velocità e la precisione di cui sono capace e di cui è soddisfatto (relativamente al mio livello), se non prendo il primo asugi, subito con la prima estrazione che è tra le più complicate dello iai, mi ferma.
Giusto, non avrebbe senso continuare il kata solo per fare movimento.
O tagli o muori!

Lo iaido è questa incredibile fusione di cose, che si basa sulla prima e più importante: spada e uomo, attraverso le mani.
Per dare dignità a tutto il resto, non si può prescindere da questo.
E se anche ci si fermasse a questo studio, se ne avrebbe per tutta la vita, e dentro di questo si potrebbe trovare tutto quello che cerchiamo.

--- mani si chiudono sudate
--- una spada aspetta
--- battiti di cuore

d

1 commento:

  1. Concordo pienamente con te Davide san, lo spirito non si definisce con le parole ma con i fatti. Con la costante e personale ricerca di quel primo taglio senza il quale non ha senso proseguire un kata che diventa forma vuota ed inutile...Praticare con passione, senza fretta, usando la mente ed il cuore, divertendosi questo è l'atteggiamento grazie al quale forse un giorno lo "spirito" si paleserà senza che lo si debba indicare o definire, racchiudendole tra misere parole che imbrigliano ciò che non è palpabile..
    Grazie dei tuoi pensieri.
    Mucchiù

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