Iaido, l'arte del samurai

Lo Iaido e' considerato da molti l'essenza moderna del Budo. Equilibrato nei suoi movimenti, semplice nella sua eleganza, lo Iaido e' pervaso da una serie di relazioni profonde: un respiro, un taglio, una vittoria. Lo Iaido incorpora in se il minimalismo estetico giapponese, dove ogni movimento e' marcato dalla profondita' spirituale derivante da centinaia di anni di studio nel massimo rispetto della vita e della morte. Oggi lo iaido e' una via aperta a tutto il mondo, che porta all'amicizia, al rispetto e all'onesta'.

giovedì 11 ottobre 2012

Nuovi uomini o vecchi guerrieri?

I punti di vista sono sempre interessanti, soprattutto se arrivano dai nuovi compagni. Certo, fanno più piacere quelli che ci compiacciono di quelli che ci criticano, ma sono pronto a pubblicare anche i secondi.
Intanto ecco quello di un "mucchiù".


Davide l'altro giorno mi ha chiesto cosa mi avesse colpito della gara di domenica scorsa,io risposto relativamente alla "nostra" squadra (ormai mi ci metto anche io nel gruppo praticanti),di aver avuto la sensazione di "presenza totale" nell'eseguire i kata e quanto fossero stati bravi e coesi, ma oltre a questo, la cosa che in realtà ha catalizzato maggiormente la mia attenzione è stata una sensazione di grande Armonia, quella stessa armonia del gruppo nel praticare e nello stare insieme che ritrovo ad ogni allenamento, quell'essere uniti con la voglia di condividere quei momenti che sono "nostri", "solo nostri", necessari dopo una giornata di lavoro per ricaricare le pile, per essere sereni, per stare bene con noi stessi quindi con le altre persone.
Spesso mi sono chiesto cosa fosse per me l'essere guerrieri, oggi sono fermamente convinto che un guerriero sia una persona che abbia il desiderio di mettere a disposizione di tutti le proprie abilità acquisite con la pratica costante o le proprie doti innate o meglio, avute in dono. Un guerriero credo debba avere la capacità, anzi il cuore, di esserci per quelle persone che necessitano un piccolo aiuto, di una parola, della nostra attenzione  o di qualsiasi altro gesto possa rendere il  percorso più dolce.
Si può essere guerrieri nel fare bene un kata di Iaido, ma anche nel fare una meravigliosa crostata, nello scrivere una poesia o fare un disegno, od in qualsiasi altra espressione artistica di sè, l'importante è aver voglia di condividere ciò che siamo per donare e ricevere emozioni.
Ecco cosa ho trovato nel vostro bellissimo gruppo, guerrieri sorridenti, capaci di aprire il cuore per condividere. 
L'allenamento con la spada credo non possa essere fine a se stesso, ma debba portare ogni praticante a sentirsi parte di qualcosa di più grande, interagendo in modo spontaneo, migliorando se stessi per essere più disposti a sorridere sempre, anche quando le cose non vanno come vorremmo. In quel momento credo che tutto ciò che ci circonda possa assumere un differente aspetto, meno spigoloso, anche quando gli angoli della vita tentano di farsi sentire.
Questo non vuol dire che si pratichi per gli altri, si pratica per se stessi, ma senza quell'eccessivo ego che distoglie la nostra attenzione dal volersi migliorare giorno per giorno.
Non so esattamente cosa ho scritto, ma ormai è fatta... Sorridente
Auguro a tutti voi una buona giornata.

Marco "Mucchiù"

lunedì 8 ottobre 2012

Tre numero perfetto?

E due, anche quest'anno terzi ai campionati a squadre di iaido, quindi a regola ne manca ancora una, ma a noi piace anche romperle le regole, vero?

Alessandra, Beatrice e Marzio si sono presi la responsabilità di mettersi in gioco portando avanti il nome di tutti noi dello SHIOSHIKAI, bravi!



Nello iaido ci sono poche possibilità di mettersi alla prova, negli esami, di sicuro, ma si tengono dopo molti anni, e nelle gare, le quali, in un paio di volte all'anno, si possono "esperimentare" sensazioni e reazioni che è difficile se non impossibile replicare o far nascere durante gli allenamenti di iaido in palestra.

Dunque, come dice il nostro Maestro, le gare di iaido sono importanti perchè sono uno stimolo forte a proseguire ed a migliorare su di una strada lunga e difficile come quella della spada giapponese.

E poi in queste gare, in questi appuntamenti, ci si confronta, si fa esercizio di umiltà, di rispetto e di generosità, ma non solo, si fa anche e soprattutto un esercizio di fedeltà, di lealtà verso la propria scuola, verso il proprio Maestro e, in definitiva, verso se stessi e la strada che si è deciso di seguire.

Quindi bravi, bravi tutti. E forza! il prossimo anno puntiamo ad un gradino più su!