Iaido, l'arte del samurai

Lo Iaido e' considerato da molti l'essenza moderna del Budo. Equilibrato nei suoi movimenti, semplice nella sua eleganza, lo Iaido e' pervaso da una serie di relazioni profonde: un respiro, un taglio, una vittoria. Lo Iaido incorpora in se il minimalismo estetico giapponese, dove ogni movimento e' marcato dalla profondita' spirituale derivante da centinaia di anni di studio nel massimo rispetto della vita e della morte. Oggi lo iaido e' una via aperta a tutto il mondo, che porta all'amicizia, al rispetto e all'onesta'.

martedì 2 luglio 2013

Cambio di paradigma

Ieri sera interessante lezione di iaido, ok, non dovrei dirlo io, ma mi riferisco al fatto che è stata interessante per me.
Nel mio solito sproloquio, che tanto piace ad Antonio, me ne sono uscito con un cambio di paradigma:

Non è attraverso la concentrazione che si controllano i movimenti, ma è il controllo dei movimenti che porta alla concentrazione.

Appena detta sta stupidata, mi sono subito messo nella disposizione mentale di ritirarla e, con un sorriso, chiedere scusa e ritrattarla. E invece no. Le parole uscite così spontaneamente che, come spesso accade, riflettevano davvero il mio pensiero.
La "concentrazione" è uno stato mentale prima che fisico, ma non è la concentrazione che mi fa muovere esattamente come voglio il mignolo della mano destra, o le palpebre o le spalle. Il controllo del movimento del mio corpo è un comando preciso e conscio del cervello.
Il controllo tecnico del mio movimento, con  l'aumentare della difficoltà, mi porta ad uno stato di concentrazione. Da quel momento, la capacità di controllo e non controllo si amplifica.
Per una buona parte dell'allenamento, ieri sera, ho spinto i miei compagni a controllare con forza, e quindi ad evitarli, tutta una serie di movimenti inutili, falangi, spalle, sageo, e tanti altri, con il risultato che man mano miglioravano ma non completamente. Poi ho chiesto loro di eseguire i kata senza sbattere le palpebre...
incredibilmente di colpo, hanno tutti smesso di muovere dita e ditine, spalle e sageo. 
Erano in uno stato di concentrazione.
Non trascendenza, ma uno stato psico fisico notevole. La prova che la concentrazione è una conseguenza non un punto di partenza.
Come dire: non si può partire dal purè se non sbucci prima le patate!

e si va avanti....

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