Iaido, l'arte del samurai

Lo Iaido e' considerato da molti l'essenza moderna del Budo. Equilibrato nei suoi movimenti, semplice nella sua eleganza, lo Iaido e' pervaso da una serie di relazioni profonde: un respiro, un taglio, una vittoria. Lo Iaido incorpora in se il minimalismo estetico giapponese, dove ogni movimento e' marcato dalla profondita' spirituale derivante da centinaia di anni di studio nel massimo rispetto della vita e della morte. Oggi lo iaido e' una via aperta a tutto il mondo, che porta all'amicizia, al rispetto e all'onesta'.

lunedì 24 giugno 2013

Lo iaido non serve a niente! O forse no?

Qualche tempo fa, in un post più in basso, mi sono compiaciuto, come solo io so fare, nel glorificare le qualità dell'allenamento mattutino, qui uno stralcio:

<I tempi lenti sono naturali, o meglio, esiste una sola velocità che non è velocità, e pian piano una cosa sola prende il sopravvento e si sveglia come mai più succederà durante la giornata: la mente e il pensiero.
Non è una trascendenza, è bensì una naturale e spontanea condizione di piena concentrazione. Non dura molto, ma finalmente sperimento il piacere di avere il tempo di sentire il  mio essere fisico e psichico, uscire, riordinarsi e prepararsi.
Questo è il mio fare iaido più bello.>>

Tutte cazzate!  Bullshit!

Notte tormentata tra gatti e pensieri, più pensieri che gatti, il sonno profondo che arriva quando la sveglietta, con quella sua odiosa melodia, mi brucia centomila sinapsi e mi obbliga ad alzarmi. Lo faccio lo stesso, attraverso la città, già troppo sveglia per i miei gusti, e ripropongo quei gesti automatici di quando entro nel dojo: apro le finestre, passo l'aspirapolvere e faccio un giro veloce dei bagni, finalmente mi cambio e prendo la spada.
Niente da fare, a volte ci sono pensieri più potenti, tensioni e stanchezze che sono più dure dell'acciaio.
Ma a chi la volevo raccontare stamattina? Iaido, concentrazione, fisico, spirito... ma va a cag...ar......e!
E' già buono che non mi sono tagliato.

E allora? E allora la verità è che anche questa è stata un'esperienza interessante, con un suo valore, anzi, il fatto stesso di averla fatta e di averla consapevolizzata, mi ha alla fine rilassato; mentre mi cambiavo, mentre ero in macchina verso l'ufficio, mi sono ritrovato a pensare al valore di una sconfitta, di una accettazione. Non si può controllare tutto, non si può controllare tutto se stessi. A volte basta anche semplicemente arrendersi.

E poi, scrivendo queste quattro sciocchezze, mi sono venute alla mente alcune righe lette tanti anni fa, che se solo me le fossi ricordate prima, mi avrebbero reso la mattina più leggera:

banzai!