Iaido, l'arte del samurai

Lo Iaido e' considerato da molti l'essenza moderna del Budo. Equilibrato nei suoi movimenti, semplice nella sua eleganza, lo Iaido e' pervaso da una serie di relazioni profonde: un respiro, un taglio, una vittoria. Lo Iaido incorpora in se il minimalismo estetico giapponese, dove ogni movimento e' marcato dalla profondita' spirituale derivante da centinaia di anni di studio nel massimo rispetto della vita e della morte. Oggi lo iaido e' una via aperta a tutto il mondo, che porta all'amicizia, al rispetto e all'onesta'.

martedì 21 settembre 2010

lunedì 20 settembre 2010

non smetterò mai di fare gare di iaido grazie agli arbitri

perchè anche dopo anni di gare non sono mai completamente soddisfatto del risultato. Non del risultato giudicato dagli arbitri, ma di quello che sento personalmente durante e al termine di una prova.
Ieri per esempio, ne ho prese di santa ragione. Giudizio arbitrale malevolo, direte voi? Tutt'altro, direi invece giudizio arbitrale ricco e coraggioso! troppo facile dare una bandierina a favore di uno forte, nessuno ti criticherà mai. pensate invece che ricchezza e che stimolo aggiuntivo giungono da una bandierina contro. quella bandierina che non ti "perdona" l'essere sceso un pò di livello, o non aver ancora metabilozzato un certo movimento, o ancora, il continuare a fregarsene di una punta troppo bassa. Pozzo (lo cito perchè se lo merita), mi ha battuto perchè è cresciuto più di me, perchè è stato capace di mostrare coi fatti, li in quel momento, il suo desiderio di migliorare. Poco conta che la gente dica che "sembravo meglio io", la verità è che io in quell'incontro non sono riuscito a fare nemmeno la metà di quello che faccio in palestra. Se gli arbitri mi avessero (risolvendosi la vita con facilità) fatto vincere, mi starei oggi interrogando con la stessa profondità?
E' da molto che non mi lamento ed interesso più dei giudizi arbitrali, dico sempre che da davanti si vede un'altra cosa, ma questo è solo un passaggio per arrivare ad avere invece molto più interesse per il giudizio di chi ci arbitra, sempre che si sia capaci di metterlo in relazione con la nostra schietta analisi dell'esecuzione mostrata. Non dimentichiamo che gli arbitri italiani ci "hanno visto crescere", che ci conoscono, che sanno già a priori quello che sappiamo fare, la loro sfida è essere esigenti e con la massima onestà trasmetterci questa spinta al miglioramento. A volte con bandierine coraggiose contro ed altre a favore date con altrettanto coraggio.
e poi... e poi e poi e poi, il discorso si farebbe lungo, in ogni caso terminerebbe con un salomonico: e poi il mondo non è perfetto e non è mai tutto come lo si vorrebbe.

ps: Forti, preparati che la prossima ti faccio nero, ma prima fatti rifare la punta che hai distrutto per terra contro di me....
ps2: Pozzo, evita di spargere borotalco per tutta la palestra che ieri a momenti scivolavo addosso ad un arbitro... e poi adesso rilassati e ritirati in bellezza, prima di fare la fine che farò fare a Forti.

Forti, ci sei?
Dormito bene?
Quanto ti costa la punta nuova?

Forti?

Fort?

For?

Fo?

F?

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domenica 12 settembre 2010

Girl Power


1/3 dei partecipanti al Seminario del Maestro Furuichi erano ragazze.
L'altra metà della spada. La parte più affilata....

lunedì 6 settembre 2010

Dopo una serie di allenamenti duri come mai posso dire che...


Taglio come il Maestro!!!


Ovviamente mi riferisco alla barba, oggi la scoperta nei resti sacrificati dal Maestro al peso massimo per il bagaglio in aereo.
Una confezione nuova delle medesime, uguali uguali, stesse stesse, precise precise lamette da barba che uso io, solo che sono giapponesi. Dai, è un segno del destino, no?

Comunque sia, dopo 10 giorni di allenamenti quotidiani, dalle 5 alle 8 (otto!) ore, quello che rimane è molto. Questa volta in particolare mi sembra più del solito. Il Maestro ci ha trattati da allievi, non si è risparmiato (come sempre), è stato esigente, spesso silenzioso, alla ricerca della giusta nota da suonarci, a volte anche singolarmente, nel tentativo di sintonizzarci sulla giusta onda.
Ha abbassato il volume, ha pulito il segnale, ci ha riportato alle basi e ha suonato una melodia lenta ma possente, un basso costante che si chiama sostanza, spirito e attitudine. Ha richiamato la nostra attenzione all'intransigenza verso la nostra pratica e ci ha ricordato quanto sia facile cadere nell'errore del compiacimento della semplice forma.

In dieci giorni non ho mai fatto sibilare la spada sugli alti toni di cui a volte sono capace, all'inizio ero preso da raptus tentatori, la voglia di scaricare potenza attraverso la lama pareva quasi crisi da astinenza, ma più i giorni passavano e più la crisi si attenuava, più la fatica aumentava e più la spada aumentava la sua presenza, una presenza che non aveva bisogno di echi.

Oggi mi sento bene, anche se poi andrò in farmacia a fare scorte di Anti:
- a. infiammatori (per le ginocchia dietro)
- a. dolorifici (per quel pezzettino di menisco che si infila sotto la rotula)
- a. istaminici (per sta cacchio di ambrosia)
- a. acidi gastrici (per il contenuto di tutte quelle lattine ...)
ma niente anti depressivi; è vero, mi sento come se fossi finito sulla casella dell'oca che guarda indietro. Ma non mi sento come se ripartissi dall'inizio, qualcuno ha tirato un bel doppio 6 per me.

Grazie