Dialogo tra due.
Sai, a parte tutto il casino di oggi, mi è piaciuto il fatto
di aver ripreso in mano la mia spada vera. Da un po’ mi allenavo con lo iaito
in preparazione dell’esame all’estero, ma devo proprio dire che fare iaido con
la lama vera ha tutto un altro gusto.
Perché?
Ma, non so, mica per quella roba dello spirito, chessò, il
sibilo o il sapere che taglia veramente.
Perché?
Ma non so, è come se sentissi la differenza tra lo
stracciare l’aria e il tagliarla. Lo iaito, sposta le molecole dell’aria, la
katana le seziona, le apre, le taglia … vabbè.
Si, vabbè dai.
Ma, non so.
Forse è per il rischio?
Fischio? Cazzo, ti ho detto che non si dice fischio ad una
spada!
Ma quale fischio, ho detto rischio!
Ah, rischio? Mmmm, Rischio? Ma, non so, non credo. Bhè,
certo, il rischio, ma io non ho paura di usarla, la mia relazione con la sua
lama è rilassata e naturale, sento il filo, arrivo istintivamente al kissaki.
Ma, non so, ma non direi che sento un rischio.
Piuttosto trovo piacere nel contatto col metallo, la sua temperatura,
come scivola sul dorso della mano tra pollice e indice.
???
Ma,non so.
Insomma, fare iaido con lo iaito è un’altra cosa. Manca qualcosa.
Ma se con lo iaito manca qualcosa, cos’è che invece c’è con
la spada?
La spada!
Freddo acciaio
inanimato, cos’è che nascondi?
Lucido acciaio
inanimato, cos’è che rifletti?
Affilato acciaio
inanimato, cos’è che minacci?
Assurdo acciaio
inanimato, non lasciarmi solo.
Ebbè....tra rischi e fischi il tuo concetto è profondo Davide....Il bello della spada credo sia che non nasconde anzi evidenzia..mette in risalto la voglia di tagliare il superfluo, lasciando nell'aria quel sibilo che separa di netto ciò che serve dall'inutile....proprio come nella vita non serve soffermarsi troppo sulle cose...in un attimo tutto si definisce palesando la nuda realtà.
RispondiEliminaMucchiù