Da qualche anno il Maestro insiste sul modo di trasmettere le informazioni. Che poi ci si riesca o meno, poco conta, nel senso che il rapporto allievo insegnante, benchè sbilanciato, deve vedere tutte e due le componenti al lavoro.
Il Maestro pone l'attenzione su punti per lui importanti:
- tagliare nel modo corretto, te no uchi, asugi.
- posizione del corpo sempre con seme verso l'avversario
- movimenti diretti e logici
- una esecuzione grande, rilassata ma efficace.
All'interno di questi punti, ci sono una miriade (che significa tantissimissimi!) di dettagli più o meno visibili.
Alcuni sono relativi al suo stile e quindi apprezzabili solo da Lui e da noi.
Alcuni sono relativi all'essenza del Budo e quindi che dovrebbero essere apprezzati da molti.
Altri ancora, non visibili, o non facilmente percepibili.
Metti insieme tutte queste cose e ti ritroverai a fare iaido, se veramente vuoi fare iaido, con la massima concentrazione possibile.
Il cervello che, al contrario di quanto si creda, non è multitasking, deve inevitabilmente porre la propria attenzione su tutto questo.
Prima suda il cervello, poi suda il corpo.
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