Qualche tempo fa, in un post più in basso, mi sono compiaciuto, come solo io so fare, nel glorificare le qualità dell'allenamento mattutino, qui uno stralcio:
<I tempi lenti sono naturali, o meglio, esiste una sola velocità che non è velocità, e pian piano una cosa sola prende il sopravvento e si sveglia come mai più succederà durante la giornata: la mente e il pensiero.
Non è una trascendenza, è bensì una naturale e spontanea condizione di piena concentrazione. Non dura molto, ma finalmente sperimento il piacere di avere il tempo di sentire il mio essere fisico e psichico, uscire, riordinarsi e prepararsi.
Questo è il mio fare iaido più bello.>>
Tutte cazzate! Bullshit!
Notte tormentata tra gatti e pensieri, più pensieri che gatti, il sonno profondo che arriva quando la sveglietta, con quella sua odiosa melodia, mi brucia centomila sinapsi e mi obbliga ad alzarmi. Lo faccio lo stesso, attraverso la città, già troppo sveglia per i miei gusti, e ripropongo quei gesti automatici di quando entro nel dojo: apro le finestre, passo l'aspirapolvere e faccio un giro veloce dei bagni, finalmente mi cambio e prendo la spada.
Niente da fare, a volte ci sono pensieri più potenti, tensioni e stanchezze che sono più dure dell'acciaio.
Ma a chi la volevo raccontare stamattina? Iaido, concentrazione, fisico, spirito... ma va a cag...ar......e!
E' già buono che non mi sono tagliato.
E allora? E allora la verità è che anche questa è stata un'esperienza interessante, con un suo valore, anzi, il fatto stesso di averla fatta e di averla consapevolizzata, mi ha alla fine rilassato; mentre mi cambiavo, mentre ero in macchina verso l'ufficio, mi sono ritrovato a pensare al valore di una sconfitta, di una accettazione. Non si può controllare tutto, non si può controllare tutto se stessi. A volte basta anche semplicemente arrendersi.
E poi, scrivendo queste quattro sciocchezze, mi sono venute alla mente alcune righe lette tanti anni fa, che se solo me le fossi ricordate prima, mi avrebbero reso la mattina più leggera:
banzai!
<
Non è una trascendenza, è bensì una naturale e spontanea condizione di piena concentrazione. Non dura molto, ma finalmente sperimento il piacere di avere il tempo di sentire il mio essere fisico e psichico, uscire, riordinarsi e prepararsi.
Questo è il mio fare iaido più bello.>>
Tutte cazzate! Bullshit!
Notte tormentata tra gatti e pensieri, più pensieri che gatti, il sonno profondo che arriva quando la sveglietta, con quella sua odiosa melodia, mi brucia centomila sinapsi e mi obbliga ad alzarmi. Lo faccio lo stesso, attraverso la città, già troppo sveglia per i miei gusti, e ripropongo quei gesti automatici di quando entro nel dojo: apro le finestre, passo l'aspirapolvere e faccio un giro veloce dei bagni, finalmente mi cambio e prendo la spada.
Niente da fare, a volte ci sono pensieri più potenti, tensioni e stanchezze che sono più dure dell'acciaio.
Ma a chi la volevo raccontare stamattina? Iaido, concentrazione, fisico, spirito... ma va a cag...ar......e!
E' già buono che non mi sono tagliato.
E allora? E allora la verità è che anche questa è stata un'esperienza interessante, con un suo valore, anzi, il fatto stesso di averla fatta e di averla consapevolizzata, mi ha alla fine rilassato; mentre mi cambiavo, mentre ero in macchina verso l'ufficio, mi sono ritrovato a pensare al valore di una sconfitta, di una accettazione. Non si può controllare tutto, non si può controllare tutto se stessi. A volte basta anche semplicemente arrendersi.
E poi, scrivendo queste quattro sciocchezze, mi sono venute alla mente alcune righe lette tanti anni fa, che se solo me le fossi ricordate prima, mi avrebbero reso la mattina più leggera:
banzai!